FAQ KIT ENZYWELL SARS-CoV-2
D. Quale antigene è utilizzato nei kit?
R. nei nostri kit Enzywell SARS-CoV-2 IgG, IgM ed IgA l’antigene utilizzato è un estratto del virione intero, coltivato su cellule VERO purificato ed inattivato. L’antigene usato nella sensibilizzazione dei pozzetti ELISA quindi contiene tutte le proteine virali. Il virus utilizzato è quello isolato all’Istituto Nazionale di Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.
D. Qual è la differenza tra IgG, IgM ed IgA dal punto di vista clinico nella diagnosi sierologica di Covid19?
R. In generale, le IgM sono i primi anticorpi ad essere prodotti in seguito ad un’infezione e sono considerate marcatore di infezione recente. Nel caso del SARS-CoV-2, i dati ad oggi disponibili sembrano indicare che le IgM siano prodotte tra i tre ed i 14 giorni dopo esposizione. Le IgA sono una classe di anticorpi prodotti a livello delle mucose, sulle quali vengono attivamente secreti. La funzione di questi anticorpi è bloccare l’ingresso dei virus nelle cellule bersaglio, nel caso del SARS-CoV-2 le cellule della mucosa polmonare; per questo motivo, la presenza di IgA è da considerarsi un marcatore di infezione recente. La cinetica di comparsa delle IgA ricalca quella delle IgM. Per finire, le IgG sono gli anticorpi prodotte dal sistema immunitario in uno stadio più tardivo post-infezione, nel caso del SARS-CoV-2, la loro comparsa avviene dopo 14 giorni circa. Occorre però tenere conto del fatto che essendoci una grande somiglianza tra il SARS-CoV-2 e gli altri Coronavirus circolanti tra la popolazione, il che può causare reazione immunologiche crociate, in taluni soggetti, con memoria immunitaria per altri Coronavirus, la comparsa delle IgG può essere contemporanea o addirittura precedere quella delle IgM. La presenza delle IgG può essere considerata un marcatore di infezione pregressa, e può conferire immunità al soggetto.
D. La rilevazione delle IgG eseguita col kit Enzywell SARS-CoV-2 fornisce indicazioni sullo stato di immunità verso il virus?
R. la metodica analitica più indicata per evidenziare se le IgG prodotte dal paziente siano protettive contro la penetrazione del virus nelle cellule è quella della sieroneutralizzazione. In questa tecnica, il siero del paziente è cimentato con una sospensione di virus aggiunta ad una coltura di cellule sensibili al virus. Se gli anticorpi del paziente sono efficaci nel bloccare l’ingresso del virus nelle cellule, non si noterà alcun effetto citopatico, ossia di danneggiamento cellulare dovuto all’ingresso del virus, nelle cellule bersaglio. Non tutte le IgG prodotte hanno questo effetto neutralizzante, ma solamente quelle dirette contro le proteine virali che si legano sui recettori delle cellule bersaglio. Il nostro saggio evidenzia, come tutti i test immunologici presenti sul mercato, siano essi ELISA, test rapidi immunocromatografici o test CLIA le IgG totali, e fornisce un’indicazione circa un contatto pregresso con il virus.
D. Qual è la metodica utilizzata?
R. la metodica utilizzata è l’ELISA indiretto per tutte e tre le classi anticorpali. Il siero diluito è messo ad incubare nel pozzetto da microtitolazione sensibilizzato con l’antigene nativo. Gli anticorpi presenti nel siero del paziente si legano all’antigene e sono rivelati utilizzando un anticorpo monoclonale murino - specifico per IgG, IgM o IgA – coniugato col tracciante perossidasi di rafano.
D. Come si eliminano le interferenze da fattore reumatoide nei saggi per IgM ed IgA?
R. per evitare le possibili interferenze da fattore reumatoide, una immunoglobulina generalmente di classe IgM, ma alle volte anche IgA, prodotta da molti pazienti affetti da artrite reumatoide, ma anche da pazienti positivi all’epatite C ed altre infezioni, che potrebbe causare dei risultati falsamente positivi, i sieri diluiti utilizzati per la ricerca delle IgM ed IgA specifiche anti-SARS-CoV-2 sono addizionati di un sorbent che rimuove i fattori reumatoidi.
D. Quanto tempo occorre per ottenere i risultati?
R. per completare un saggio di 96 campioni occorrono circa 2 ore e 30 minuti.
D. I risultati come sono espressi?
R. i risultati sono espressi in index, ossia come rapporto tra la densità ottica del siero in esame e quella del cut-off fornito con il kit. Per valori di index inferiori a 0,8 il campione è negativo, per valori compresi tra 0,8 e 1,2 il risultato e dubbio ed il test andrebbe ripetuto su di un prelievo successivo, mentre per valori superiori a 1,2 il risultato è positivo. Il valore dell’index riflette il titolo anticorpale, ossia il quantitativo di anticorpi presente nel siero.
D. I kit possono essere utilizzati per auto-diagnostica?
R. NO: i kit prodotti da DIESSE sono per uso professionale in vitro e devono essere utilizzati solamente da personale specializzato.